giovedì 24 febbraio 2011

IL VIAGGIO CONTINUA..

IL VIAGGIO CONTINUA...........................

"Così piccolo, Sarà Grande:


Sono tre i mestieri impossibili, usava dire FREUD, padre della psicoanalisi:
Il politico, lo psicoanalista, e il GENITORE.
Tutti e tre sono esposti a critiche costanti e richiedono la capacità di modificarsi giorno dopo giorno, ma dei tre il più difficile è quello del GENITORE.
Non solo si deve nutrire il proprio bambino, farlo dormire, giocare, coccolarlo: soprattutto bisogna trovare il modo di entrare nelle stanze più intime del SUO ANIMO per interpretarne le paure, gli inaspettati entusiasmi, i pianti sconsolati, gli scoppi di risa impossibili.
Ci si esalta per la sua crescita e per la RIVOLUZIONE dei suoi piccoli passi,
ma al tempo stesso si è sommersi da dubbi e preoccupazioni;
sarà abbastanza forte, sano, sveglio per superare gli ostacoli e le sfide che incontrerà?"


addentriamoci piano piano nel meraviglioso mondo del BAMBINO...
continuando a parlare del suo sviluppo e del lungo cammino che, da semplice "OVETTO" (vedi post precedente), lo condurrà a trasformarsi in un essere umano............


SOLO LA MANO DI CHI SA CULLARE UN BAMBINO è CAPACE DI TRASFORMARE IL MONDO.
...IL VIAGGIO CONTINUA...

Iniziamo il nostro viaggio dal momento dell'ovulazione


iniziamo il nostro Viaggio... dal Giorno in cui avviene l'OVULAZIONEiniziamo il nostro Viaggio... dal Giorno in cui avviene l'OVULAZIONE




Iniziamo il nostro Viaggio... dal Giorno in cui avviene l'OVULAZIONE...

COSA SUCCEDE NEL MIO CORPO?

Con il termine "ovulazione" si intende un processo che si verifica una volta in ciascun ciclo mestruale e che comporta il rilascio di una cellula uovo a seguito di cambiamenti ormonali. Ciò di solito avviene dai 12 ai 16 giorni prima dell'inizio delle mestruazioni.
  • Le cellule uovo sono contenute nelle ovaie.
  • Durante la prima parte di un ciclo mestruale, una delle cellule uovo viene preparata per essere rilasciata dall'ovaia.
  • Con l'avvicinarsi dell'ovulazione, il tuo corpo produce quantità sempre maggiori di un ormone chiamato estrogeno, che causa l'ispessimento del rivestimento interno dell'utero e aiuta a creare un ambiente favorevole per gli spermatozoi.
  • I livelli elevati di estrogeno causano inoltre un rapido aumento dei livelli di un altro ormone, detto ormone luteinizzante (LH)..............  Il cosiddetto picco di ormone LH causa il rilascio della cellula uovo dall'ovaiaprocesso noto come ovulazione.
  • L'ovulazione di solito avviene dalle 24 alle 36 ore dopo il picco di ormone LH ed è per questo motivo che l'ormone LH è un buon indicatore dei livelli massimi di fertilità.
La cellula uovo può essere fecondata fino a 24 ore dopo l'ovulazione. Se non viene fecondata, l'utero perde il rivestimento interno e hanno inizio le mestruazioni, che segnano l'inizio del nuovo ciclo mestruale.

Sebbene la cellula uovo rimanga fertile solo per circa 24 ore, il periodo di attività degli spermatozoi nell'utero può raggiungere i cinque giorni.
Può pertanto sorprendere sapere che un rapporto sessuale avuto quattro o cinque giorni prima del rilascio della cellula uovo può comunque portare al concepimento.
Esistono molti metodi per sapere in quale giorno avviene l'ovulazione, ma uno dei metodi più semplici e accurati consiste nell'eseguire un test di ovulazione per uso domestico (stick).

Ogni mese nelle ovaie, si sviluppa una dozzina circa follicoli, i cosiddetti contenitori degli ovociti (che chiameremo affettuosamente OVETTI ).
Quando uno di essi diventa dominante, giunge fino ad una maturazione di circa 20 mm;
momento in cui verrà ESPULSO dall' ovaia:    è questo il giorno dell’ovulazione.

L’ovulo, entra nella tuba, ove, potrà essere fecondato dagli spermatozoi, che risaliranno dall’ambiente acido della vagina, arrivare nella cervice uterina e proseguire verso le ovaie.
L’ovulazione, (operazione di espulsione di un ovulo maturo) ha una durata di soli 15 secondi.
Gli spermatozoi, sopravvivono nel collo dell’utero per 3-5 giorni, mentre l’ovulo, ha una vita di sole 12-24 ore.
Gli spermatozoi compiono un'enorme tragitto per riuscire a fecondare l'ovulo. Dal momento in cui entrano nella vagina a quello dell' incontro con l'ovulo, devono percorrere un cammino 5000 volte più grande delle loro dimensioni

È nelle tube che l'ovulo incontra lo spermatozoo più forte e viene così fecondato.

L'ANNIDAMENTO  (o impianto)  dell'OVULO FECONDATO:

''E' come se l'ovulo fosse una pallina, che 'rotola' lungo una parete ricoperta di sciroppo: gradualmente, ne viene ricoperto ed e' costretto a rallentare. Quando, infine, si ferma, e' nelle condizioni migliori per 'integrarsi' nell'utero''.
iniziamo il nostro Viaggio... dal Giorno in cui avviene l'OVULAZIONE
L’annidamento, o IMPIANTO (VEDI immagine), inizia in genere verso il sesto-settimo giorno dopo la fecondazione ed è completo verso il 14º giorno.
l'ovulo fecondato passa, quindi, dalla tuba all'utero.
La fase di annidamento dura all'incirca SEI, sette giorni e si compone di tre eventi distinti: l'avvicinamento all'endometrio, l'adesione allo stesso e l'ultima fase di penetrazione (invasione).
"Magicamente", quindi, l'impianto termina intorno al 14° giorno dopo la fecondazione, ovvero il 28° giorno del ciclo mestruale, momento in cui in assenza di gravidanza ritornerebbero le mestruazioni.
Le mestruazioni non si presentano MAI durante la gravidanza, proprio perché la loro comparsa segnalerebbe uno sfaldamento dell'endometrio e la perdita del feto; casomai, durante le fasi iniziali della gestazione la donna può sperimentare delle "false mestruazioni", piccole perdite emorragiche con tutt'altro significato biologico. Al momento dell'impianto, per esempio, la donna può accusare una lieve perdita di sangue, che dura soltanto due o tre giorni con un flusso limitato ma spesso sufficiente a "nascondere" temporaneamente lo stato di gravidanza.
Durante questo periodo, la cellula primitiva è soggetta a diverse trasformazioni di replicazione cellulare, sviluppando la capacità di erodere endometrio e parete uterina ed attecchire. È solo ora che l'organismo inizia la produzione di un ormone, la gonadotropina corionica, che è quella che rende positivi i test di gravidanza.


 
...........E'INIZIATA UNA NUOVA VITA................

martedì 22 febbraio 2011

Alla nascita pesava 380 gr, salvo

La voglia di vivere di questo bambino dovrebbe essere un esempio per tutti noi!!

Bravo bimbo!!
L'articolo è tratto da: www.tgcom. E' uscito oggi e io voglio condividere questa bella notizia con voi mammine!!!
Siate sempre forti!!

Alla nascita pesava 380 gr, salvo

Budapest, il bambino lascia l'ospedale

Un neonato partorito a Budapest alla 23esima settimana di gravidanza, e che pesava alla nascita appena 380 grammi, ce l'ha fatta: si tratta di uno dei rari casi al mondo. Sebastian, così è stato chiamato il bambino, è nato nella clinica di ostetricia della capitale ungherese e pesa oggi 2.200 grammi, si alimenta normalmente, e, stando a quanto indicato dalla clinica, le sue reazioni sono normali.

Finora, in tutto il mondo, si contano solo 97 casi di neonati con un un peso di meno di 400 grammi che siano riusciti a sopravvivere.

I parti prematuri sono piuttosto frequenti in Ungheria: un bambino su dieci infatti viene al mondo prima dello scadere dei  nove mesi di gestazione. Le possibilità di sopravvivenza sono decisamente migliorate nell'ultimo decennio: il 90% dei neonati sotto 1.000 grammi riescono a essere salvati.

lunedì 21 febbraio 2011

Il bene delle donne

l'aborto è un tema d'attualità per eccellenza. Se c'è la guerra si parla dell'aborto perchè sicuramente ci sono donne violentate a sfregio dai "nemici" e come faranno. Se c'è la miseria, si parla di aborto perchè sicuramente ci sono donne che in situazioni di tremenda indigenza si trovano incinte e come faranno. Se c'è l'inseminazione si parla di aborto selettivo perchè c'è sicuramente la donna che voleva un figlio ma vuol pure essere sicura che non siano 3, o 4 e soprattutto che sia sano sennò come fanno. Se c'è la noia si parla dell'aborto delle neo teenager che hanno accesso sempre più giovani al sesso e quindi se restano incinte e come fanno.
Potrei andare avanti all'infinito, ditemi una tematica d'attualità e sicuramente troveremmo il modo di riflettere sul fatto che si tira in mezzo l'aborto. Sembra che comunque vada, il danno maggiore che può succedere a una donna è che gli nasca un figlio. Siamo state proprio sfortunate a ben vedere ad essere dotate di un apparato riproduttivo fatto in questa scomodissima maniera: tale da poter ospitare un inquilino indesiderato! ma grazie alla scienza ed alla medicina c'è la possibilità di dargli sfratto esecutivo a brevissimo termine senza neanche la buonuscita.. o almeno così pare.
Presso il nostro centro di ascolto inizio a seguire i primi post aborto da cytotec e se c'è una vera conquista in questo nuovo metodo non è che poi non hanno fatto il raschiamento (perchè l'hanno pure fatto!) ma che hanno fatto tutto da sole e questo è ancora più schiacciante. Eppure tra le giovanissime specialmente, che sono quelle che nei nostri centri di ascolto tranne rarissimi casi, non arrivano proprio, l'aborto con i nuovi sistemi chimici sarà sicuramente gettonatissimo come daltronde lo è la pillola del giorno dopo, cinque gioni dopo, mese dopo. L'impatto e i ringraziamenti per tutta questa solerzia nello sfratto dell'inquilino li vedremo intorno ai 30 anni in età di bilanci di vita quando qualcosa devi aver per forza costruito in un senso o in un altro, e ti confronti coi coetanei che hanno fatto altrettanto. Chi vivrà vedrà.
In mezzo a tutto questo gran parlare dell'aborto mi ha colpito in questi giorni la riflessione sul fatto che si perde di vista , appunto, la persona che lo sceglie. Perchè ammesso e non concesso che tutte le adolescenti che si avvicinano all'aborto lo facciano a cuor leggero, in una grande maggioranza delle adulte a cuor leggero non ci si va, almeno non quelle migliaia che sono fin ora arrivate a IL DONO e che ritengo ancora ci arriveranno. E quel che effettivamente si perde, come dicevo prima nel tema di attualità è l'individuo, l'essere specificissimo di quella persona e non di una idea, di una cultura, di un modus vivendi.
Una donna che conosco, incinta, chiama il consultorio per prendere un appuntamento per una visita in convenzione. Domande di routine tipo età sua, data dell'ultima mestruazione..e con grande preoccupazione l'operatrice dall'altra parte le comunica che deve sbrigarsi o ad abortire non ce la farà. Ma quella abortire non voleva proprio! voleva solo essere visitata. Insomma l'aborto è il primo pensiero di tutti sempre, qualunque cosa accada. E la donna? il contenitore vuoto di qualcosa che gli altri proprio non possono tollerare. Ma siamo sicuri che le donne vogliano l'aborto come Del Piero vuole Rocchetta? cioè come acqua frizzantina che fa digerire tutto con le sue bollicine? come panacea di tutti i mali - la guerra, la fame, la noia ecc..
Dovremmo avere una serie infinita di donne rilassate e soddisfatte di questa meraviglia di conquista e invece abbiamo una schiera di donne distrutte dal dolore della perdita di un figlio seguite da un'altra schiera di donne figlie della rimozione incasellate nel clichè "negare sempre negare tutto, negare anche l'evidenza" che fino alla morte di fronte all'ecografia del figlio voluto di 6 settimane ti diranno ho sentito il battito del mio embrione per equità con quell'altro embrione di cui il battito non l'hanno voluto sentire perchè se dicono figlio poi devono riconoscere che è lo stesso figlio pure quell'altro..e non si può reggere.
Ma questo è il bene delle donne o dell'ideologia?
C'è da dire che se rinunciamo davvero a vederlo come il bene delle donne poi di cosa parleremo.. potremmo torvarci senza argomenti di attualità.. e non vorremmo proprio che accada..

Maternità


Dolce è il grembo che racchiude la vita. 
Evento misterioso e desiderato. 
Attese, speranze, certezze. 
Immagini di una vita che evolve. 
Ne assapori ogni attimo, ogni istante, con stupore e trepidazione. 
E poi il primo vagito, io ci sono, io esisto. 
La tua piccola mano nella mia. 
Ti proteggerò, ti sosterrò, ti amerò sempre e ovunque figlio mio. 
Metterò petali di rosa per adornare 
la tua culla. 

I tuoi occhi vedranno il mio sorriso, i tuoi orecchi ascolteranno il mio canto, le tue braccia mi cercheranno per sentire il mio calore,  e tu mi sorriderai contento. 
E poi un giorno volerai via. 

Uomo libero e responsabile della tua vita. 
Questa è la mia speranza, questo è il mio augurio. 
Non il perpetrarsi della specie, ma un atto di Amore infinito.

..Altri pensieri...

...Sono quì...
a un passo dalla Vita...
osservo il mondo che non si ferma mai, ruota inesorabile attorno a me...
cammino piano, in punta di piedi.
Una persona purtroppo lontana mi sussurra  "Non smettere di brillare..."

Ma la mia Luce è continuamente offuscata da occhi che non sanno guardare, mani che non sanno sfiorarmi, orecchie che non sanno ascoltarmi...
vorrei potermi circondare di persone vere.
Vorrei potermi emozionare, guardando negli occhi qualcuno che sappia Vivere d'emozioni...
voglio sentirmi Viva.

Pensieri nella mia testa


domenica 20 febbraio 2011

Poesia e riflessione circa i bambini di oggi

Leggete questa poesia che gira in internet da un mesetto,
è dedicata a tutte le persone sulla 30ina.
Finisce un "Tu sei uno dei nostri? Congratulazioni! Hai avuto la fortuna di crescere come bambino!"
Cosa ne pensate a riguardo?
Nel senso, apprate tutta la poesia che fa scendere una lacrima(ok, si lo so, io ho la lacrima facile) secondo voi i bambini di oggi non hanno la fortuna di crescere come bambini?

"Se sei sulla 30ina ....ti scenderà qualche lacrima dagli occhi.
Lo scopo di questa missiva é quello di rendere giustizia a una
generazione,quella di noi, quelli che vedono la casa acquistata allora dai
nostri genitori valere oggi 20 o 30 volte tanto, e che pagheranno la propria
fino ai 60 anni.
Noi non abbiamo fatto la Guerra, né abbiamo visto lo sbarco sulla luna,non
abbiamo vissuto gli anni di piombo, né abbiamo votato il referendum per l'aborto
e la nostra memoria storica comincia coi Mondiali di Italia '90.
Per non aver vissuto direttamente il '68 ci dicono che non abbiamo ideali,
mentre ne sappiamo di politica più di quanto credono e più di quanto sapranno
mai i nostri fratelli minori e discendenti.
Babbo Natale non sempre ci portava ciò che chiedevamo, però ci
sentivamo dire, e lo sentiamo ancora, che abbiamo avuto tutto,
nonostante quelli che sono venuti dopo di noi sì che hanno avuto tutto, e
nessuno glielo dice.
Siamo l'ultima generazione che ha imparato a giocare con le
biglie, a saltare la corda, a giocare a lupo, a un-due-tre-stella, e allo stesso
tempo i primi ad aver giocato coi videogiochi, ad essere andati ai parchi di
divertimento o aver visto i cartoni animati a colori.
Abbiamo indossato pantaloni a campana, a sigaretta, a zampa di
elefante e con la cucitura storta; la nostra prima tuta è stata blu con bande
bianche sulle maniche e le nostre prime scarpe da ginnastica di marca le abbiamo
avute dopo i 10 anni.
Andavamo a scuola quando il 1 novembre era il giorno dei Santi e non Halloween,
quando ancora si veniva bocciati, siamo stai gli ultimi a fare la Maturità e i
pionieri del 3+2...
Siamo stati etichettati come Generazione X e abbiamo dovuto
sorbirci Sentieri e i Visitors, Twin Peaks e Beverly Hills (ti
piacquero allora, vai a rivederli adesso, vedrai che delusione).
Abbiamo pianto per Candy-Candy, ci siamo innamorate dei fratelli di
Georgie,abbiamo riso con Spank, ballato con Heather Parisi, cantato con Cristina
D'Avena e imparato la mitologia greca con Pollon.
Siamo una generazione che ha visto Maradona fare campagne contro la droga.
Siamo i primi ad essere entrati nel mondo del lavoro come
Co.Co.Co. e quelli per cui non gli costa niente licenziarci.
Ci ricordano sempre fatti accaduti prima che nascessimo, come se non avessimo
vissuto nessun avvenimento storico.
Abbiamo imparato che cos'è il terrorismo, abbiamo visto cadere il muro di
Berlino, e Clinton avere relazioni improprie con la segretaria nella Stanza
Ovale; siamo state le più giovani vittime di Cernobyl; quelli della nostra
generazione l'hanno fatta la guerra (Kosovo, Afghanistan, Iraq,ecc.); abbiamo
gridato NO NATO, fuori le basi dall'Italia, senza sapere molto bene cosa
significasse, per poi capirlo di colpo un 11 di settembre.
Abbiamo imparato a programmare un videoregistratore prima di
chiunque altro,abbiamo giocato a Pac-Man, odiamo Bill Gates e
credevamo che internet sarebbe stato un mondo libero.
Siamo la generazione di Bim Bum Bam, di
Clementina-e-il-Piccolo-Mugnaio-Bianco e del Drive-in.
Siamo la generazione che andò al cinema a vedere i film di Bud
Spencer e Terence Hill. Quelli cresciuti ascoltando gli Europe e Nik Kamen, e
gli ultimi a usare dei gettoni del telefono.
Ci siamo emozionati con Superman, ET o Alla Ricerca dell'Arca
Perduta.
Bevevamo il Billy e mangiavamo le Big Bubble, ma neanche le Hubba Bubba erano
male; al supermercato le cassiere ci davano le caramelline di zucchero come
resto. Siamo la generazione di Crystal Ball ("con Crystal Ball ci puoi
giocare..."), delle sorprese del Mulino Bianco, dei mattoncini Lego a forma di
mattoncino, dei Puffi, i Voltrons, Magnum P.I., Holly e Benji, Mimì Ayuara,
l'Incredibile Hulk, Poochie, Yattaman, Iridella, He-Man, Lamù,Creamy, Kiss Me
Licia, i Barbapapà, i Mini-Pony, le Micro-Machine, Big Jim e la casa di Barbie
di cartone ma con l'ascensore.
La generazione che ancora si chiede se Mila e Shiro alla fine
vanno insieme.La generazione che non ricorda l'Italia Mondiale '82, e che ci
viene un riso smorzato quando ci vogliono dare a bere che l'Italia di quest'anno
è la favorita...
L'ultima generazione a vedere il proprio padre caricare il
portapacchi della macchina all'inverosimile per andare in vacanza 15 giorni.
Guardandoci indietro è difficile credere che siamo ancora vivi:
viaggiavamo in macchina senza cinture, senza seggiolini speciali e senza
air-bag; facevamo viaggi di 10-12 ore e non soffrivamo di sindrome da classe
turista.
Non avevamo porte con protezioni, armadi o flaconi di medicinali con chiusure a
prova di bambino.
Andavamo in bicicletta senza casco né protezioni per le ginocchia o i gomiti.
Le altalene erano di ferro con gli spigoli vivi e il gioco delle penitenze era
bestiale.
Non c'erano i cellulari.
Andavamo a scuola carichi di libri e quaderni, tutti infilati in una cartella
che raramente aveva glispallacci imbottiti, e tanto meno le rotelle!!
Magiavamo dolci e bevevamo bibite, ma non eravamo obesi ,al limite uno era
grasso e fine.
Ci attaccavamo alla stessa bottiglia per bere e nessuno si è mai infettato.
Ci trasmettevamo solo i pidocchi a scuola, cosa che le nostre
madri sistemavamo lavandoci la testa con l'aceto.
Non avevamo Playstation, Nintendo 64, videogiochi, 99 canali
televisivi,dolby-surround, cellulari, computer e Internet, però ce la spassavamo
tirandoci gavettoni e rotolandoci per terra tirando su di tutto; bevevamo
l'acqua direttamente dalle fontane dei parchi,acqua non imbottigliata, che
bevono anche i cani!
E le ragazze si intortavano inseguendole per toccar loro il sedere e giocando al
gioco della bottiglia o a quello della verità, non in una chat
Abbiamo avuto libertà, fallimenti, successi e responsabilità e
abbiamo imparato a crescere con tutto ciò.
Tu sei uno dei nostri? Congratulazioni! Hai avuto la fortuna di crescere come bambini."

Laura aspetta un figlio per natale

Ascoltate questa canzone di Vasco Rossi mammine, è bellissima...
La dedico a voi in questa domenica uggiosa di febbraio *.*

sabato 19 febbraio 2011

Se: lettera al figlio

Leggete queste parole, a me hanno fatto scendere una lacrima...pura poesia:



Se riesci a non perdere la testa quando tutti intorno a te la perdono
e ti mettono sotto accusa;

Se riesci ad avere fiducia in te stesso quando tutti dubitano di te,
ma a tenere nel giusto conto il loro dubitare;
Se riesci ad aspettare senza stancarti di aspettare,

o essendo calunniato a non rispondere con calunnie,
o essendo odiato a non abbandonarti all'odio,

pur non mostrandoti troppo buono nè parlando troppo da saggio;
Se riesci a sognare senza fare dei sogni i tuoi padroni;

Se riesci a pensare senza fare dei pensieri il tuo fine;
Se riesci ,incontrando il Successo e la Sconfitta,
a trattare questi due impostori allo stesso modo;

Se riesci a sopportare di sentire le verità che tu hai detto
distorte da furfanti che ne fanno trappole per sciocchi,
o vedere le cose per le quali hai dato la vita distrutte
ed umiliarti e ricostruirle con i tuoi strumenti ormai logori;

Se riesci a fare un solo fagotto delle tue vittorie
e rischiarle in un solo colpo a testa o croce,
e perdere e ricominciare da dove iniziasti
senza dire mai una parola su quello che hai perduto;
Se riesci a costringere il tuo cuore,
i tuoi nervi, i tuoi polsi a sorreggerti
anche dopo molto tempo che non te li senti più
ed a resistere quando ormai in te non c'é più niente
tranne la tua Volontà che ripete "resisti" ;

Se riesci a parlare con la canaglia senza perdere la tua onestà,
o a passeggiare con i re senza perdere il senso comune;
Se tanto nemici che amici non possono ferirti;

Se tutti gli uomini per te contano ma nessuno troppo;
Se riesci a colmare l'inesorabile minuto

con un momento di 60 secondi
tua é la Terra e tutto ciò che è in essa,


E, quel che più conta, sarai un Uomo, "figlio mio".

venerdì 18 febbraio 2011

il contatto sonoro:mamma e bambino

IL CONTATTO SONORO : MAMMA E BAMBINO

" Fin dal concepimento, l’embrione percepisce e conosce il mondo esterno attraverso le vibrazioni che l’universo sonoro in cui è avvolto produce. 
        

Il battito cardiaco, il respiro, il flusso sanguigno, il rumore delle articolazioni, etc., con il loro andamento ritmico e melodico rassicurano il bambino.
          Intorno al sesto mese il feto riesce persino a percepire i rumori esterni seppur il liquido amniotico li attutisca e li renda ovattati.
           A ciò si aggiunge la voce della madre, il primo vero veicolo di interazione che si fa via via più diretto ed efficace con il progredire della gravidanza; la percezione dei movimenti del piccolo infittisce il dialogo, essa, mai come prima, lo sente vivo e presente : il suo bambino cresce in lei, comunica e interagisce.
Questo rapporto sonoro ha un effetto stimolante per lo sviluppo organico, cellulare e mentale.
          Tutti questi elementi costituiscono il primo canale di comunicazione che, successivamente (e unitamente al movimento e al contatto), darà al bambino la possibilità di conoscere il mondo e se stesso.
          Essi si presenteranno come la base per la comunicazione metaverbale fondamentale per il neonato e l’adulto in fieri quale è.
 Il suono è in sostanza il mezzo privilegiato del contatto d’amore

          Una volta venuto alla luce, il neonato sa riconoscere le voci familiari e le musiche dalle quali è stato circondato nella vita intrauterina. 
          Non è quindi difficile comprendere come il canto e la musica prenatale (intesa in senso lato) siano parte integrante del percorso di nascita; un cammino nel quale la mamma e il suo bambino vibrano come un unico strumento musicale. 
Tutto ciò che vibra nella madre, vibra nel bambino; esiste una sincronicità [Osho] 
          Più questo strumento è accordato e questa danza armonica, più il suono di vita sarà gradevole e appagante nella sua completezza 
            Le premure che la mamma (e il papà) donano al bambino prenatale, attraverso la voce e il contatto, si configurano come un massaggio sonoro che permette di aprire se stessi e il bambino all’ascolto profondo. 
            Questi processi avvengono spontaneamente, è la natura stessa a rendere recettivo e a far primeggiare tale lato ancestrale e istintuale 
A noi non resta che un solo compito: aprirci

         L’approccio olistico suggerisce di immaginare il bambino come un ologramma dei genitori, ossia come rappresentazione continuativa.
         Seguendo un andamento speculare e circolare, possiamo concepire e ammirare la struttura sostanziale ed essenziale dell’insieme : come il bambino contiene la madre (e il padre) nella sua veste di “continuazione” dei medesimi, così la madre contiene nel suo grembo il 
bambino. 
         La forza evocatrice di questa rappresentazione è connessa con l’eco sonoro della diade mamma-bambino, ossia con lo strumento che vibra all’unisono. 
         Se alle costanti e rassicuranti fonti ritmiche interne al corpo della madre si uniranno veri e propri canti e  vocalizzi – testimoni dello stretto legame tra la voce-bocca e l’utero- , il rapporto si arricchirà permettendo al bambino di instaurare un dialogo che durerà tutta la vita."


tratto da Mammole