martedì 1 marzo 2011

i 5 sensi nel bambino

COME VEDE IL NOSTRO BAMBINO A 7-9 MESI?
A 7-9 mesi
Il bambino ha una vista di circa 5 decimi, paragonabile a quella di una persona miope che non porta gli occhiali. Di conseguenza egli preferisce esaminare le cose da vicino. Il piccolo afferra gli oggetti con grande abilità, senza più farseli sfuggire di mano nel momento in cui li sta prendendo, come invece capitava prima.
A 10-12 mesi
 Viene raggiunta la visione tridimensionale, quella che dà la sensazione della profondità.
Il bambino inizia a rendersi conto che gli oggetti non hanno una sola faccia, ma più lati da scoprire, che un cerchio è diverso da un quadrato, che un cubo ha gli spigoli e così via. In altre parole inizia ad esistere per il piccolo lo spazio con le sue forme geometriche e le cose non appaiono più piatte, senza volume e profondità: incomincia quindi a vedere quasi come un adulto. L'acutezza visiva si avvicina ai sei decimi.
Dai 7 ai 9 mesi sperimenta il movimento come strumento per imparare a conoscere meglio l’ambiente che lo circonda.
In pratica, attraverso il gattonamento, ha modo di raggiungere luoghi, persone e oggetti, sperimentando i concetti di distanza e profondità. Un processo indispensabile allo sviluppo dell’apparato visivo.
A quest’età, poi, perfeziona la capacità di integrare in un’unica immagine ciò che vede da ciascun occhio.
Dai 10 ai 12 mesi la capacità di spostarsi in modo autonomo assicura al piccolo una maggior comprensione della realtà tridimensionale.
Muovendosi intorno a un oggetto può esaminarne i vari lati, scoprendo che ogni cosa ha un dietro e intuendone la profondità.
Al termine del primo anno di vita, la coordinazione dei muscoli oculari è completamente sviluppata così come l’acuità visiva (la capacità di distinguere due punti vicini), la messa a fuoco e la percezione dei colori. Per raggiungere il traguardo dei 10/10 dovranno però trascorrere altri mesi; il bambino arriverà a vedere come l’adulto entro i due anni di vita.
L'UDITO A 7-12 MESI:
Dai 7 ai 9 mesi, se la capacità di sentire un suono e girarsi verso la fonte dello stimolo sonoro è già acquisita, è invece da collocarsi in questa fase l’abilità di distinguerne la distanza e la direzione. Verso i sette mesi il bambino non solo è in grado di localizzare lo stimolo sonoro, ma comprende se si tratta di un suono in avvicinamento o di un suono che si sta allontanando.
Dai 10 ai 12 mesi, il magico mondo dei suoni non ha più segreti per il bambino, che è pronto a fare la sua parte nell’universo sonoro, producendo rumore, baccano e perché no, anche le prime rudimentali performance musicali.
L'IMPORTANZA DEL TATTO... CONTATTO:
Da un punto di vista psicologico ed emotivo, carezze e abbracci (specialmente quelli di mamma e papà) gli danno la certezza di esistere e gli permettono di prendere coscienza di sé.
Inoltre, secondo numerosi studi, il contatto pelle a pelle stimola lo sviluppo sensoriale del bebè e rafforza il legame affettivo con lui.
L'OLFATTO DEL NEONATO FINO A 12 MESI:
Il bimbo inizia ad esercitare l’olfatto molto prima della nascita: si calcola, infatti, che nel liquido amniotico abbia a disposizione già più di un centinaio di aromi diversi! È proprio l’odorato che, non appena lascia il grembo materno, gli indica la strada per raggiungere il capezzolo della madre. Il liquido amniotico in cui è rimasto immerso nei nove mesi, infatti, ha caratteristiche organolettiche e un odore particolari, che richiamano l’alimento materno.
È grazie al suo fiuto innato (e a questo particolare aroma), quindi, che il bimbo viene ‘calamitato’ dal seno. Latte a parte, le capacità olfattive di un neonato sono comunque più sviluppate di quelle di un adulto. Sin dalle prime settimane di vita il neonato manifesta chiaramente le sue preferenze, ritraendosi di fronte a odori forti e pungenti.
Dai 7 ai 9 mesi la capacità del bimbo di distinguere gli odori e i profumi si sviluppa ulteriormente. Ma è dai 10 ai 12 mesi che viene il momento per arricchire il suo ‘dizionario olfattivo’, invitandolo a sperimentare gli odori dell’ambiente che lo circonda.
SVILUPPO LINGUISTICO DEL BAMBINO tra 8 e 15 mesi:
Tra 8 e 10 mesi il bambino comincia a comprendere le parole che ascolta,
tra 12 e 15 mesi di età la maggior parte dei bambini produce le prime parole, anche se con diversi ritmi individuali.
I bambini più precoci producono la loro prima parola a 8-9 mesi, mentre i bambini lenti aspettano anche fino a 18 mesi.
All’inizio la comprensione di parole è molto legata al contesto e il bambino risponde in modo appropriato soltanto a semplici ordini o ad espressioni per lui/lei molto familiari (ad esempio: «batti le manine!», «fa’ ciao a papà!», oppure: «non toccare!»).
Sviluppo psicofisico e MOTORIO a 9 mesi:
Lo sviluppo del bambino in questo periodo è particolarmente rapido e riguarda tutte le funzioni sia cognitive che motorie. Si possono notare notevoli cambiamenti sia nella comprensione verbale sia nello sviluppo motorio che nell’apprendimento e nelle relazioni sociali.
A quest’età il cervello del bambino forma un’eccezionale numero di connessioni tra cellule cerebrali che permettono tale sviluppo.NOSTRO FIGLIO
Tra i sei e i nove mesi la testa del bambino cresce in modo relativamente veloce rispetto al resto del corpo e all’interno del cervello si formano miliardi di connessioni sia tra le cellule cerebrali stesse sia con altre aree del corpo. È proprio tale processo di connessioni la chiave di tutte le aree dello sviluppo: fisico, intellettivo, emozionale e sociale. Nonostante nasca con proprie caratteristiche genetiche, il cervello di ogni bambino subisce l’influenza delle varie esperienze alle quali viene esposto proprio nell’organizzazione di tali connessioni.
La progressione dello sviluppo motorio durante questo periodo è influenzata dallo sviluppo cerebrale. Alla nascita, le aree del cervello deputate al controllo e al coordinamento del movimento volontario non sono ancora ben sviluppate.
Tali aree motorie cerebrali maturano in una 71 sequenza cranio-caudale (dall’alto in basso), il che vuol dire che le aree cerebrali che controllano i movimenti del capo e del collo maturano prima di quelle che controllano i muscoli degli arti superiori e del tronco che, a loro volta, maturano prima di quelle che controllano gli arti inferiori.
Questa progressiva maturazione ha inizio alla nascita e, nell’arco di 6/12 mesi, raggiunge le aree che controllano i muscoli del tronco e delle gambe che sono d’importanza critica per la maggior parte delle fasi di crescita di questo periodo.
La corteccia cerebrale del bambino forma gradualmente connessioni con parti del corpo più lontane. Gradualmente, gli scatti incontrollati e i riflessi precoci lasciano il posto al controllo del movimento.
Tuttavia i gruppi muscolari non maturano allo stesso tempo e il bambino passa attraverso diversi stadi, dalla posizione seduta alla camminata autonoma. In ogni momento, il cervello automaticamente rifinisce i circuiti deputati a un particolare movimento, dall’afferrare un oggetto alla corsa.
Alla fine di questa fase il bambino è in grado di stare in piedi per qualche istante da solo o con sostegno o anche di spostarsi con appoggio laterale. Per quanto riguarda la coordinazione motoria, questa fase inizia locon la capacità di eseguire semplici azioni motorie come tenere in mano il biberon e raggiungere e afferrare goffamente un oggetto con cui giocare, per arrivare fino alla capacità di usare la pinza formata dal pollice e uno o due dita per prendere piccoli oggetti.
Tra i sei e i dodici mesi i bambini cominciano a perdere la capacità di cogliere le differenze nei suoni di una lingua straniera ma allo stesso tempo migliora la loro abilità nel distinguere i vari suoni della loro lingua madre. Prima dei sei mesi i bambini sono in grado di riconoscere parole familiari ma la comprensione del significato è limitata a poche parole.
Il legame tra suono e significato inizia al sesto mese.

TO BE CONTINUED..............

RIMPROVERI & LODI

RIMPROVERI & LODI:


Nei primi anni di vita, PIù CHE SGRIDARE E PUNIRE bisogna dare Regole e Limiti:
in pratica,  riproveri Dolci quanto Fermi,
che condurranno il bambino a capire, ma solo se gli saranno ripetuti in modo coerente e con pazienza.

Da 6 a 12 mesi il bambino non ha ancora presente il rapporto di causa-effetto
("SE faccio questo poi..succede quest'altra cosa") , non ha quindi ancora sviluppato la CONSAPEVOLEZZA di commettere errori (quelli che la mamma chiama "cose che NON si fanno")
e per questo tende a ripeterli.

Perchè per percepire uno stimolo ha bisogno di incontrarlo molte volte,
pertanto sarebbe fuori luogo innervosirsi se gli dobbiamo ripetere di non toccare il telecomando o il pc, e forse è ancora Più controproducente ribadire continuamente la generica raccomandazione "stai attento..".

Per evitare tensioni, ora che il bambino inizia ad essere più autonomo, è IMPORTANTE predisporre l'ambiente affinchè possa muoversi liberamente per casa, ed esplorare.

I nostri "NO"saranno, in questa fase, molto pochi e limitati ma coerenti e sempre diretti a situazioni di effettivo pericolo, che gli saranno mostrate una alla volta: SOLO COSI' potrà piano piano capire le nostre richieste e interiorizzarle.

In questa fase sarà fondamentale Sottolineare Sempre ciò che il Bambino è CAPACE DI FARE, piuttosto che mettere in evidenza ciò che NON sa fare :

Es. Quando cade, anzichè dirgli: "hai fatto un bel capitombolo!", sottolineiamo quanto è bravo a rimettersi in piedi!

questo metodo lo aiuta a migliorare il suo comportamento e a rafforzare LA SUA AUTOSTIMA.

OVVIAMENTE, PER ESSER COSTRUTTIVA, la lode al bambino deve sempre essere motivata,
coerente con ciò che gli si insegna.

Non si tratta dunque di lodarlo in modo incondizionato continuando a dirgli quanto è bravo ad ogni occasione, ma di DESCRIVERE ciò che ha fatto senza giudizi sulla sua persona.